martedì 3 febbraio 2015

"Lo spirituale nell'arte" la forma e il colore - seconda parte

5. L'EFFETTO DEL COLORE
Il colore dà due tipi di effetti:
- effetto puramente fisico: cioè l'occhio è colpito dai colori e provoca sensazioni fisiche, superficiali, ma che possono provocare un'intera serie di esperienze psichiche, perciò anche l'impressione superficiale del colore può diventare esperienza.
- effetto psichico: allo stadio più evoluto oggetti, esseri, colori... acquistano un valore interiore, un suono interiore. Qui emerge la forza psichica del colore, che fa emozionare l'anima.


Resta da stabilire se questo effetto sia immediato oppure si raggiunga per associazione mentale.

In realtà sappiamo che il colore non agisce solo sugli occhi ma anche sugli altri sensi collegati alla vista: Alcuni colori hanno un effetto ruvido, pungente, latri sembrano lisci e vellutati, altri li sentiamo caldi o freddi, sembrano liquidi o compatti... possono essere profumati, e non possiamo dimenticare la qualità musicale dei colori, per cui al pianoforte alcune note ci evocano dei colori.
C'è poi la cromoterapia, per cui la luce ha effetti sul nostro organismo.
Tutto questo dimostra che il colore ha una forza, poco studiata e immensa, che può influenzare il corpo umano come organismo fisico. Perciò la teoria associativa non è sufficiente a spiegare questo fenomeno e nemmeno le influenze del colore sulla mente.
In generale il colore è un mezzo che può influenzare direttamente l'anima.
Il colore è il tasto. L'occhio è il martelletto. L'anima è un pianoforte con molte corde.
L'artista è la mano che toccando questo o quel tasto fa vibrare l'anima.


L'armonia dei colori è fondata sul principio della necessità interiore: l'efficace contatto con l'anima.



6. IL LINGUAGGIO DELLE FORME E COLORI
Affinità fra pittura e musica. Goethe:"la pittura deve avere il suo basso continuo"... il suono interiore.
Siamo solo all'inizio di un percorso che porterà la pittura, con le sue sole forze, a diventare un'arte astratta e a realizzare finalmente una composizione puramente pittorica.
Per giungere a questa composizione i mezzi sono due: il colore e la forma.
La forma anche se completamente astratta e assomiglia a una forma geometrica, ha un suono interiore: è un essere spirituale che ha la qualità di quella figura

Se il numero delle forme e dei colori è infinito, sono infinite anche le loro combinazioni e i loro effetti. è un materiale inesauribile.

LA FORMA è il confine tra una superficie e un'altra. Questa è la sua definizione esteriore. Ma ogni forma è l'espressione del suo contenuto interiore. L'armonia tra le forme è fondata solo su un principio: l'efficace contatto con l'anima (principio della necessità interiore).

Ogni forma è destinata a servire da materia prima alla grande composizione complessiva. La composizione del quadro è il suo scopo.
Così nell'arte sta lentamente emergendo l'elemento astratto, ieri timido e quasi impercettibile, occultato com'era dalle aspirazioni materialistiche. 
Anche l'elemento organico però ha un suono interiore, che può essere uguale a quello astratto oppure di natura diversa. Ogni elemento ha il suo suono. e crea una combinazione complessa.
Gli effetti perciò possono essere diversi:
- effetto del colore
- effetto della forma
- effetto dell'oggetto, preso indipendentemente da colore e forma.
L'artista si sostituisce alla natura e sceglie l'oggetto (cioè l'elemento che crea il suono nell'armonia della forma), ma questa scelta dipende dalla sua capacità di contatto con l'anima, é il sentimento a guidarlo, non c'è nessun "dovere" in arte. L'arte è eternamente libera. Fugge il "dovere".

Nella composizione il suono della forma non è sempre uguale, può variare a seconda delle forme con cui si combina e del loro orientamento (movimento). Perciò non esiste niente di assoluto.

Astrazione: il superfluo scompare e rimane solo l'essenziale. Ma le composizioni sono infinite, sempre secondo il principio di necessità interiore, che nasce da 3 cause o esigenze mistiche:
1- ogni artista, in quanto creatore, deve esprimere se stesso
2- ogni artista, in quanto figlio della sua epoca, deve esprimere la sua epoca
3- ogni artista, in quanto è al servizio dell'arte, deve esprimere l'arte (artisticità pura ed eterna che è insita in tutti gli uomini, in tutti i popoli e in tutti i tempi; che si osserva nell'opera di ogni artista, di ogni nazione, di ogni epoca e che, in quanto fattore fondamentale dell'arte, non conosce né spazio né tempo).
Queste tre esigenze mistiche sono gli elementi  indispensabili dell'opera: intrecciati fra loro creano la sua unità.
I primi due sono soggettivi, e possono a poco a poco formare lo stile di un'epoca (una forma esteriore soggettiva con il suo suono fondamentale); ma il terzo, l'artisticità pura ed eterna è oggettiva, anche se si può comprendere grazie all'elemento soggettivo.
L'irrefrenabile voglia di esprimersi dell'elemento oggettivo è la necessità interiore, che va continuamente avanti: la forma spirituale dell'arte si serve della forma attuale solo come gradino per andare oltre. E' una continua azione di emancipazione, di libertà: l'arte può esprimersi con qualsiasi forma.

Perciò... si capisce che l'aggrapparsi a una scuola, una tendenza, ecc. ci porta su una strada sbagliata: l'artista deve essere cieco alle forme note o meno note, sordo alle teorie e desideri della sua epoca. Deve fissare i suoi occhi sulla vita interiore, tendere l'orecchio alla necessità interiore.
Solo il sentimento, specialmente all'inizio del cammino, crea la vera arte.

Le proporzioni, i pesi, gli equilibri fanno parte dell'artista, sono il senso del limite e la sensibilità, non sono calcoli cerebrali. Di questa grammatica l'artista ha solo un presentimento, e se riuscirà a realizzarle non si baserà su leggi fisiche ma sulle leggi della necessità interiore, che sono psichiche.
E' indispensabile che l'artista sviluppi e rafforzi lo spirito con esercizio (così come si faper il corpo)


 continua...

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