lunedì 16 febbraio 2015

I colori... "Lo spirituale nell'arte" - terza parte

... premetto che questo è lo studio personale di Kandinsky sul colore, esso ha però molteplici interpretazioni che vorrei nel tempo conoscere e riportare in questo blog.
Credo però che più di tutto vada indagata la propria relazione con il colore, in quella ci sono già molti dati interessanti e veri, proprio perchè sentiti dentro di sé.


IL COLORE ha quattro suoni principali: caldo-chiaro, caldo-scuro, freddo-chiaro, freddo-scuro.
Avviene poi un movimento orizzontale: il colore caldo (giallo) si avvicina allo spettatore, quello freddo (blu) si allontana = primo contrasto interiore.
Poi avranno un movimento opposto, il giallo ha un movimento centrifugo, mentre il blu centripeto. L'occhio è perciò abbagliato dal giallo e si immerge nel blu.
il secondo contrasto è tra bianco nero, chiaro e scuro che sono affini ai due colori: bianco-giallo; nero-blu, entrambi se aggiunti li rendono più intensi.
Se si tenta di raffreddare il giallo, esso assume una sfumatura verde e perde dinamismo: diventa malato e assente. Il blu frena il giallo, se si continua ad aggiungerlo i due si annullano in un'immobilità e in un'assoluta quiete. E' allora che nasce il verde.

Nel verde ci sono le energie paralizzate di giallo e blu.
Il grigio manca di vitalità perchè è formato da colori privi di energia, ma capaci di resistenza passiva.
Il giallo e il blu, invece, sono dinamici ed esercitano perciò un effetto spirituale.


GIALLO
La visione diretta del giallo rende ansiosi, emozionati, eccitati e rivela la violenza del colore, che agisce prepotentemente su di noi (limone aspro, canarino canto aspro)
Un giallo troppo intenso è come un suono sempre più acuto di tromba o sempre più assordante di una fanfara. E' un suono acuto. Il giallo è il colore tipico della terra, non può avere troppa profondità. Dal punto di vista psicologico può simboleggiare la follia, come eccesso di furore, irrazionalità cieca o delirio.
Il giallo si può collegare all'estate morente, ai colori delle foglie d'autunno: colori folli di energia ma incapaci di profondità. Ma diffonde calore spirituale.

BLU
La profondità la troviamo nel blu. Più il blu è profondo più richiama l'idea di infinito, suscitando nostalgia della purezza e del soprannaturale. Il blu è il colore del cielo. se è molto scuro dà un'idea di quiete. Se precipita nel nero acquista una nota di tristezza struggente, affonda in una drammaticità senza fine. Se tende ai toni più chiari, diventa invece indifferente e distante, come un cielo altissimo. Più è chiaro, meno è eloquente, fino a giungere una quiete silenziosa: il bianco.
Dal punto di vista musicale l'azzurro assomiglia a un flauto, il blu a un violoncello, quando diventa molto scuro, al contrabbasso; nella sua dimensione più scura e solenne ha il suono profondo di un organo. E' un suono profondo, basso. E' un suono freddo.

VERDE
Dall'equilibrio ideale tra questi due si forma il verde.
I movimenti orizzontali, centripeti e centrifughi, si neutralizzano a vicenda e nasce la quiete. Il verde assoluto è il colore più calmo che ci sia: non si muove, non esprime gioia, tristezza, passione, non desidera nulla, non chiede nulla. Questa assenza di movimento è utile alle persone stanche, ma rischia di far annoiare (effetto passivo). E' un elemento immobile, soddisfatto, limitato. Il verde è il colore dell'estate, quando la natura ha superato la primavera, il periodo Sturm and Drang dell'anno e si immerge in una quiete appagata.
La mescolanza col giallo gli dà nuova forza, diventa vivo, giovane, gioioso. Se si oscura col blu diventa, invece, serio e pensieroso, ma sempre attivo.
Se gli si aggiunge il bianco evidenzia l'indifferenza, mentre col nero la quiete.
Dal punto di vista musicale è associato ai toni calmi, ampi, semigravi del violino.

BIANCO
E' quasi il simbolo di un mondo in cui tutti i colori, come princìpi, sono scomparsi. Dagli impressionisti è considerato un non-colore. Il bianco ci colpisce come un gran silenzio che ci sembra assoluto. Un non-suono. Un silenzio che non è morto ma ricco di potenzialità. E' un silenzio che improvvisamente riusciamo a comprendereSul bianco tutti i colori affievoliscono di suono, a volte si dissolvono, lasciando una flebile eco.
E' il nulla prima della nascita. "Forse la terra risuonava così nel tempo bianco dell'era glaciale".

NERO
"E' un nulla senza possibilità, un eterno silenzio senza futuro e senza speranza, così risuona dentro di noi il nero".
Nella musica è la pausa finale, tutto si è compiuto. Il cerchio si chiude.
E' qualcosa di spento, di immobile. E' il colore con il minor suono. Su uno sfondo nero, qualsiasi colore acquisisce un suono forte e preciso.

GRIGIO
E' l'equilibrio di bianco e nero. E' silenzioso e immobile. E' l'immobilità senza speranza.
più diventa scuro e più si accentua questa desolazione. Più diventa chiaro e più accede a una possibilità di respiro, ad una segreta speranza. (è l'unione di rosso - fervida attività-  e verde - passività compiaciuta-)

ROSSO
Colore caldo e dilagante, che agisce nell'interiorità in modo vitalissimo, vivace, irrequieto. Dimostra un'energia immensa e quasi consapevole. Agitazione e fervore introversi (maturità virile). Il rosso spende ma dentro di sé ed è poco incline alla profondità.
Il rosso è corporeo, richiama il violoncello.
Rosso caldo chiaro (Saturno): sensazione di forza, energia, determinazione, tensione, gioia, trionfo. Suono delle fanfare e della tuba.
Rosso medio (cinabro): ha la stabilità di un sentimento profondo, è come una passione che arde senza scosse, una forza sicura di sé che si può spegnere solo nel blu.
Suona come una tuba o un forte rullo di tamburo.

MARRONE
E' la mescolanza tra rosso e nero. E' un colore ottuso, duro, poco dinamico. Dall'uso del marrone nasce una bellezza interiore: la sorvegliatezza.

ARANCIONE
E' il rosso che si mescola al giallo. Con questa mescolanza il movimento interiore del rosso si tramuta in un movimento che si irradia e si disperde all'esterno, grazie al giallo. Quando il rosso si avvicina allo spettatore nasce l'arancione. Nell'arancione il rosso infonde un senso di serietà. L'arancione è come un uomo sicuro della sua forza. Dà un'idea di salute. Il suo suono ricorda quello di una campana che invita all'angelus, o di un robusto contralto o di una viola che esegue un largo.

VIOLA
Quando il rosso (freddo) si mescola al blu (freddo) e si ritrae dallo spettatore, nasce il viola, che tende ad allontanarsi da chi guarda. Il viola è un rosso fisicamente e psichicamente più freddo. Ha in sé qualcosa di malato, di spento, di triste. Assomiglia al suono del corno inglese, delle zampogne e dei legni.

Viola e arancione si ottengono sommando il rosso al giallo e al blu, e quindi hanno una forte instabilità. Quando i colori si mescolano tendono a perdere l'equilibrio. viola e arancione sono il quarto e ultimo contrasto nel campo dei colori primari puri. Sono colori complementari come il verde e il rosso.

E' come un serpente che si morde la coda (simbolo dell'infinito) i sei colori che a coppie formano i grandi contrasti. A destra e a sinistra stanno i due silenzi: il silenzio della nascita e quello della morte.

Queste classificazioni e queste associazioni ai colori sono comunque sempre provvisorie e grossolane. Ci sarà sempre qualcosa che la parola non può rendere compiutamente: l'essenziale. Le parole restano accenni, segni abbastanza esteriori dei colori.

Uno stesso suono interiore può essere espresso contemporaneamente da varie arti, ognuna delle quali lo esprimerà secondo le proprie caratteristiche, aggiungendogli una ricchezza e una forza che una sola arte non potrebbe dargli.
Varie arti sommate danno origine all'arte monumentale, che si rivolge a tutti gli uomini, i quali sono ognuno sensibile a un diverso tipo di arte.

Armonia: in un mondo come il nostro (dice Kandinsky) è fatta di contraddizioni, contrasti, dubbi, problemi, interpretazioni.. quindi un solo colore non basta. Perciò nei quadri c'è sempre una composizione con un rapporto tra colori, linee ecc. che nascono dalla necessità interiore e vivono nella totalità del quadro.

l'abbandono del tridimensionale segna in pittura il rifiuto dell'oggettività e uno dei primi passi verso il regno dell'astratto. Ma poi si è sentita la necessità di non essere limitati dalla bidimensionalità della tela, ed ecco svilupparsi il cubismo che trasferisce il quadro su una superficie ideale.
In realtà ci sono diversi modi di ampliare lo spazio anche solo col disegno, col colore, che crea un rapporto con l'osservatore.


To be continued....






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