giovedì 29 gennaio 2015

1910 - "Lo spirituale nell'arte" Wassily Kandinsky.

Liberi appunti dal libro. Parte A

Kandinsky scrive a proposito dell'interesse del primitivismo nell'arte degli avanguardisti...
"La nostra anima si sta risvegliando da un lungo periodo di materialismo, e racchiude in sè i germi di quella disperazione che nasce dalla mancanza di una fede, di uno scopo, di una meta... Non è ancora svanito l'incubo delle concezioni materialiste, che consideravano l'universo come un gioco perverso e senza peso. Intravede solo una debole luce, come un punto in un immenso cerchio nero. E' un presentimento che non ha il coraggio di approfondire, per paura che la luce sia sogno, e il cerchio nero realtà."


Allora però arriva un uomo, che ci assomiglia, ma ha in sé una misteriosa forza visionaria. Egli vede e ci fa vedere. A volte vorrebbe liberarsi di questa superiore capacità che per lui costituisce spesso una grande croce. Ma no può. Fra scherno e odio trascina in alto il pesante carro dell'umanità, che oppone resistenza e si blocca fra i sassi.



2. IL MOVIMENTO

K. descrive un grande triangolo acuto diviso in sezioni disuguali, che si restringono verso l'alto, che rappresenta in modo schematico, ma preciso, la vita spirituale. In basso le sezioni del triangolo diventano sempre più grandi ed estese.
Secondo lui in ogni sezione del triangolo si possono trovare degli artisti. Tra loro, chi sa guardare al di là della sua sezione è un profeta che aiuta a muovere il carro inerte.
... I periodi in cui l'arte non ha grandi uomini, in cui manca il pane metaforico, sono periodi di decadenza spirituale.
... Nonostante l'accecamento, il caos e la caccia spietata, il triangolo spirituale procede lentamente, ma irresistibilmente verso l'alto.
... Questo "che cosa" è il contenuto che solo l'arte può cogliere e che solo l'arte, coi mezzi che lei sola possiede, può esprimere nitidamente.


3. SVOLTA SPIRITUALE

Gli artisti, in ogni campo, musica, poesia, pittura ecc., lavorano con la bellezza esteriore e la bellezza interiore. Quest'ultima segue la necessità interiore, e rinuncia alla dimensione esteriore, convenzionale.
Ma anche la più grande libertà, che è il respiro libero e incondizionato dell'arte, non può essere assoluta. Ogni epoca ha la sua parte di libertà, e nemmeno la potenza di un genio può oltrepassarne i limiti. Questa parte però, deve essere usata e infatti viene usata nonostante la resistenza che le viene opposta.


Ecco alcuni ricercatori dell'interiorità nell'esteriorità:

Cezanne - ha cercato una nuova legge della forma e si è avvicinato alla pittura pura. Porta la natura morta ad un'altezza in cui le cose esteriormente morte diventano interiormente vive.
Matisse - dipinge immagini e in queste immagini cera di rendere il divino. Dà la massima importanza al colore.
Picasso - va oltre la forma, spezza la materia, ricostruendola nel quadro.


continua...















Nessun commento:

Posta un commento