Il motivo che mi ha portata a Venezia, coinvolgendo anche la mia famiglia, è stata l'esigenza di vedere coi miei occhi, il libro rosso di Carl Gustav Jung, esposto come introduzione di tutto il percorso de "Il palazzo Eniclopedico".
Si tratta di un libro
di sogni, visioni fantastiche e premonizioni a cui lo psichiatra svizzero
lavorò per più di 16 anni, secondo la pratica dell'immaginazione attiva che lo stesso Jung teorizzò come
strumento di scoperta ed analisi dell'inconscio.
Tutto il percorso della Biennale è infatti centrato sul tema dei sogni, dell'inconscio, dell'immaginario...
Un tema che mi sta molto a cuore, e con cui cerco di connettermi quotidianamente, nel mio presente veloce e talvolta frenetico.
La mostra propone l’idea che l’immagine sia un’entità viva, pulsante, dotata di poteri magici e capace di influenzare, trasformare, persino guarire l’individuo e l’intero universo. Sembrano idee arcaiche... Ma come negare il potere talismanico che ha l’immagine anche oggi?
Tra le molte illustrazioni che ho apprezzato, ci sono immagini di alberi, mandala e altri
simboli universali che Jung ri-conosceva ed utilizzava nel suo lavoro. Ho visitato il padiglione centrale e i giardini, vedere l'intera mostra è davvero un'impresa! Ma mi riprometto di ritornarvi con più calma tra due anni.. magari dedicandole più di un giorno!
simboli universali che Jung ri-conosceva ed utilizzava nel suo lavoro. Ho visitato il padiglione centrale e i giardini, vedere l'intera mostra è davvero un'impresa! Ma mi riprometto di ritornarvi con più calma tra due anni.. magari dedicandole più di un giorno!
Che esperienza arricchente! In queste situazioni nella mia testa si aprono mille altre porte e strade, proprio come in quella rappresentata dal logo della Biennale! Incredibile sincronicità... a proposito di Jung! Non per niente tornata a casa, alla sera mi è salita la febbre: troppi stimoli, troppe idee e suggestioni per un giorno soltanto... ma questo è per me "sentirmi" viva!
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