giovedì 9 gennaio 2014

"Animare l'educazione" ... prima puntata

Un'ottimo regalo di Natale, un libro che sappia ispirare..
ed ecco qui i miei appunti, che mi servono per intrecciare il mio fare e le mie nuove occasioni, con elementi di teoria, a volte sepolti tra le mille cose che si studiano, leggono, approfondiscono... ogni tanto mi piace ritrovare questi elementi che mi accompagnano nell'azione. Mi preparo così per il mio nuovo laboratorio di mandala...
Mandala, "fluire"... 2011

Animare l'educazione significa darle anima...
Anche l'educazione è un'arte. Un'arte che presuppone preparazione, ricerca, sperimentazione, valutazioni attente.

Anima dal greco ànemos. che significa vento, soffio. C'è un vento che soffia fuori di noi che può essere leggero come la brezza, o sconvolgente come l'uragano; e c'è anche , per usare il linguaggio metaforico, un vento che soffia dentro di noi, lo spirito, il dinamismo vitale...
Animazione vuol dire mettere in campo una prospettiva di intervento sulla realtà e di promozione delle persone che si caratterizza come:
- un'azione dell'anima: chi opera mette in gioco, con coraggio e carattere, le proprie energie vitali
- un'azione che fa agire l'anima: pratiche che mirano al fare, a rendere attive le proprie caratteristiche e potenzialità
- un'azione che intende promuovere l'anima: processo intenzionale che mira al benessere del soggetto e alla liberazione dai condizionamenti

Animazione come metodo = insieme strutturato e dinamico di operazioni strettamente connesse con una finalità: "costruire", "produrre", "raggiungere", "far emergere".
Queste operazioni in sè hanno la possibilità di attivare processi formativi, hanno cioè una loro forza trasformativa; esse diventano metodo educativo in senso proprio quando sono valorizzate consapevolmente e progettualmente per permettere alle persone di vivere la propria vita in modo signifiativo, di crescere in consapevolezza, libertà e responsabilità.

Terreni pedagogici e culturali:
- attivismo: stretto connubio tra riflessione e azione
- promozione umana e sociale: per emancipare la situazione dei singoli e della società
- alternativa sociale: l'animazione è realmente educativa se pone al centro l'immaginazione e la creatività, se permette fattivamente di pensare in modo nuovo, di pensare al nuovo
- cultura del tempo libero: "gioo", "divertimento" benessere personale.

Dimensioni antropologiche:
SENSIBILITA': bisogno/desiderio/capacità di "sentire la vita", di sentirsi vivi, di mostrare attenzione e interesse verso qualcosa, di appassionarsi e entusiasmarsi. Animare si presenta come il contrario di mortificare.
ESPRESSIVITA': bisogno/desiderio/capacità di dare forma comunicabile a ciò che si sente e a ciò che progressivamente si pensa, si comprende, si costruisce.
Animare si presenta come il contrario di far tacere: è riconoscere ogni persona come soggetto culturale, è dargli la parola (attraverso una molteplicità di linguaggi), è coltivare questa potenzialità fondamentale.
INTERSOGGETTIVITA': bisogno/desiderio/capacità di entrare in comunicazione con l'altro, e di partecipare con gli altri alla modificazione della realtà. Animare diventa il contrario di lasciare soli; è promuovere esperienze di incontro, di dialogo, di collaborazione.
IMMAGINAZIONE: bisogno/desiderio/capacità di pensare il nuovo, l'inedito, il fantastico. Animare diventa il contrario di replicare meccanicamente; è trasformare, promuovere la fantasia, la creatività, la divergenza costruttiva...

L'animazione prende forma attraverso lo strutturarsi di una "trama esistenziale": clima positivo, che generi l'intreccio relazionale-costruttivo; lo stare dell'animatore è legato all'accogliere, creare comunicazione e creare fiducia; all'animatore è chiesto di aprirsi, e di promuovere lo scambio e la condivisione, entrare in contatto e mettere in contatto, generare atteggiamenti fiduciari e mostrarsi degno di fiducia.


1. movimento dell'animatore verso l'esterno: l'animatore è chiamato a:
- sensibilizzare/vitalizzare
- esprimere/promuovere forme
- far partecipare/rendere partecipi
- far immaginare

2. movimento dell'animatore verso se stesso, all'animatore è chiesto di:
- essere attento a ciò che accade durante l'azione, a ciò che egli sente e vive, a ciò che egli va facendo (sensibilità)
- andare in profondità nella lettura della realtà, cercando di esprimere in modo sempre più ricco ciò che egli va vivendo e comprendendo (espressività)
 lasciare spazio all'altro, ai suoi segni, ai suoi silenzi, ai suoi tempi, mettersi in gioco non in una logia di dominio o di manipolazione, ma di condivisione (intersoggettività)
- guardare le persone e le realtà in modo creativo, lasciarsi provocare dagli altri, dai loro messaggi, dalle loro domande e proposte (immaginazione)

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