lunedì 13 gennaio 2014

Ispir-azioni


E così, ispirata da questa quantità di connessioni, ho avuto un'idea, di quelle idee folgoranti che arrivano da sole ma è come se ci fossero sempre state. Mi capita che certe esperienze mi aprano delle porte ed improvvisamente un'idea nuova arrivi al mio pensiero.
Un laboratorio di "Quadro" per i miei utenti, perchè vorrei che provassero l'emozione del creare e dell'esprimere in libertà, ma anche del costruire un'opera strutturata, finita, dai confini precisi. 
"Quadro" come quadrato, forma conosciuta e confidenziale, ma anche contenitore di esperienza.
Come fare?
- Sgomberare uno dei tavoli che utilizziamo per i laboratori, e mettervi al centro un supporto, magari sempre di materiale diverso. Un quadrato. Un contenitore regolare e rassicurante. Fissarlo al tavolo e intorno mettere del materiale: colori, pennelli, spugne, acquarelli, pastelli... Ogni volta qualcosa di nuovo.
- Definirne i confini: lasciare aperta l'aula mezzora al giorno per un mese, in modo che chiunque possa collaborare ad un'opera collettiva, che si costruisce in libertà, ma in tempi stabiliti a priori. Una struttura regolata che però permette al suo interno libertà.
- Ogni mese cambiare supporto, e cambiare materiali, oppure aggiungerli, passando dalla pittura al collage, mettendo a disposizione carte, stoffe, ecc. fino ad arrivare a materiali sempre più complessi e tridimensionali.
Vorrei sperimentare se piano piano cresce nei ragazzi l'interesse e la voglia di partecipare ad un'azione condivisa e spero che da qui nasca l'intenzione, magari accompagnata dal senso estetico: una scelta precisa di intervento.
E' importante proporre il setting giusto e perciò voglio darmi ancora del tempo. In un luogo che corre veloce e frenetico vorrei creare dei momenti ad hoc, pensati e vissuti, senza frenesia o caos. Perseguo l'ambizione di mettere ordine, struttura e regola alla creatività e alla libertà personale, senza tarparle le ali. Regalare un contenitore all'esperienza estemporanea. 
La cornice finale che fornisce senso all'opera collettiva sarà la decisione corale di un titolo. Potrebbe essere esso stesso materialmente la cornice del quadro.
Il processo di costruzione dell'opera è l'opera stessa. Perciò proporrei l'utilizzo del mezzo fotografico per narrare il lavoro. Una sorta di reportage della creazione dell'opera.
Il tutto potrebbe confluire in una mostra di "Quadri", in cui le fotografie avrebbero funzione narrativa.

4 commenti:

  1. molto bello vivi. facci avere anche una restituzione del progetto finito! è una bella idea da far girar nei centri :)

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    1. Grazie Marta, Volentieri... Vi terrò aggiornati. Grazie per il commento.

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  2. Praticamente una piccola installazione che si trasforma, che è sempre in movimento. Bella!!!

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