venerdì 14 febbraio 2014

Parola di m a n d a l a

"Apri" è un'esortazione e un invito...
La possibilità di accedere a un mondo interno, anzi ad un centro,
al nostro centro.


Ho da poco iniziato il mio primo laboratorio di "Mandala" e la sensazione è positiva.

In particolare è bello quando ci si trova attorno a un tavolo per condividere un pensiero o una visione, che si rivolge all'interno, o per meglio dire, all'interiore. Lo strumento che aiuta a guardare dentro di noi è proprio lui, il cerchio magico.
La parola magia spesso è foriera di fraintendimenti. Nel mio pensiero è soltanto una delle dimensioni di questo mondo. Ci siamo assestati sul metodo scientifico come modalità per conoscere la realtà. Ma non è certamente l'unico modo, è solo uno degli strumenti possibili, la stessa realtà non è una, ma è molteplice, diversificata, e a volte anche magica.
Ma come si fa allora a conoscere e a conoscersi?
Una delle possibilità è il Mandala.
Esso è come uno specchio, che riflette l'immagine interiori di noi stessi, nel "qui ed ora".
E' un simbolo universale e atemporale, che ci accompagna da sempre. Ognuno di noi può scorgerlo nella propria vita se presta attenzione con la parte giusta della mente.
Si ipotizza, infatti, che non venga ascoltata a dovere la parte destra del nostro cervello, quella dedicata al nostro sè, che è responsabile della comprensione globale del mondo. E' la parte che non parcellizza, né analizza, ma invece percepisce: i colori, le emozioni, la musica, le sensazioni... e le arti, che a mio parere sono importanti strumenti di conoscenza.

La contemplazione del mandala è psicoterapia nel senso più vero e profondo: cioè confronto dell’uomo con le sue profondità; grazie alla comprensione di sè, si può accedere al mondo. Infatti in noi convivono sia il caos che il cosmo.

Noi (o meglio, la parte sinistra del nostro cervello) li consideriamo due opposti, in realtà sono due elementi coesistenti e se li riconosciamo come vicini l’uno all’altro essi ci aiutano a crescere. E noi cresciamo se ci lasciamo colpire o commuovere. Può cambiare qualcosa dentro di noi. Soprattutto meditando o colorando...

I mandala allora riattivano il ricordo dell’esperienza dell’unità che è dentro di noi. Sono tutto in uno e simboleggiano l’uno in ogni cosa.

E' difficile raccontare che cos'è un mandala. Ho spesso la sensazione di non trovare le parole giuste... ma questo perchè il mandala è legato all'esperienza, al fare, e va valorizzato per questo suo aspetto, lontano dalla logica e dalla sintassi.

Ecco perchè io continuo a colorare, e a colorare... così sono quei cerchi magici appesi ad un armadio o al muro di casa, che parlano e mi raccontano di me.

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